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Posizionate una lavagna e scrivete la lista di 8 punti in alto. Dopo di che, iniziate un brainstorming (mi raccomando, sempre post it di colore diverso) leggendo la lavagna in questo modo:

– Quali VALORI vanno a DEFINIRE il mio BRAND?

RACCONTO agli altri quei valori e come mi vedo da qui a 7 anni (VISION)

– Cosa devo fare ogni giorno (MISSION) per soddisfare i BISOGNI dei miei clienti e raggiungere il mio OBIETTIVO?

Un Brand forte è un brand che ha dei valori ben definiti, non confusi o troppo generici. Possiamo concordare che ogni cosa ha un suo valore. Se diamo valore alle persone, agli oggetti, alle idee, alle aspirazioni, come possiamo lontanamente pensare di volere un brand forte che non rispecchi valori? Molti si perdono nel gioco dei costi/ricavi (che ci vuole, per carità) ma non avere “valore” non può che portare solo ad una risposta… non ne vale la pena.

 Il valore è quella forza che vi tiene in vita anche quando le leggi del mercato sono avverse e vi sentite stracciati, come la storia della banconota da 20,00€ del professore con i suoi alunni (storia in fondo all’articolo).

 Il racconto è la forma umana più forte di connessione. Fate caso a come, quando parlate ad una persona e le dite “devo raccontarti una storia”, aumenta il suo grado di attenzione. Sin dall’età primitiva, è stato il racconto a trasferire la conoscenza, il valore del bene e del male, di ciò che va e che non va fatto, delle regole della tribù alla quale si apparteneva, a creare ambizione guardando agli dei ed agli eroi ed a mettere in guardia da situazioni pericolose… in altre parole, è servito alla nostra sopravvivenza. E’ normale, quindi, che si attivino aree cerebrali che aumentano il grado di attenzione, secondo la nostra psiche ne va della nostra sopravvivenza.

Comunicare cosa si fa ogni giorno e come ci si vede tra 7 (ma anche 5 o 10) anni trasferisce consapevolezza al destinatario della comunicazione. La consapevolezza è il primo passo per una condivisione del brand. Il vostro brand passa da una bocca all’altra e se il destinatario della comunicazione è capace di descrivere i suoi valori come se il brand fosse il suo, allora il brand avrà fiducia.

Qui ci si intreccia con la “percezione”, sviluppata successivamente con un piano di posizionamento.

Ogni organizzazione guarda al soddisfacimento del bisogno, altrimenti non avrebbe modo di esistere… Sapere perfettamente qual è il bisogno che si deve soddisfare e fare in modo che questo diventi il nostro obiettivo.

La cosa particolare è che la scala può essere letta anche al contrario:

1) Obiettivo

2) Bisogni

3) Mission

4) Vision

5) Storytelling

6) Brand

7) Definire

8) Valori

Leggendola in questo modo:

– Il nostro OBIETTIVO è di soddisfare i BISOGNI di queste persone, facendo ogni giorno questa attività (MISSION) per diventare questa realtà fra un tot di anni (VISION)

RACCONTO il mio BRAND ed in particolare ciò che DEFINISCE i suoi VALORI.

In ogni forma comunicativa, raccontate i vostri valori con chiarezza d’esposizione, sicurezza, soddisfacendo i bisogni dei clienti e sarete diversi dai vostri competitors.

Un professore mostra un biglietto da 20 Euro e chiede ai suoi studenti: “Chi vuole questo biglietto?”. Tutte le mani si alzano. Allora comincia a sgualcire il biglietto e poi chiede di nuovo: “Lo volete ancora?”. Le mani si alzano di nuovo. Getta per terra il biglietto sgualcito, lo pesta con i piedi e chiede: “Lo volete ancora, siete sicuri?”. Tutte le mani si rialzano. Quindi dice: “Avete appena avuto una dimostrazione pratica. Importa poco ciò che faccio con questo biglietto, lo volete sempre, perché il suo valore non è cambiato. Vale sempre 20 Euro”.